Calcio: quando la partita diventa arte | Un quadro fiammingo

I mondiali hanno sempre il loro fascino. In qualsiasi luogo e in qualsiasi epoca si disputino. Così il calcio diventa immortale

Il mondo sta seguendo con interesse i mondiali in Qatar, eccezionalmente svolti in questo periodo autunnale/invernale, a differenza del solito periodo estivo. Purtroppo l’Italia, come sappiamo, non partecipa alla kermesse sportiva. Ma i mondiali hanno sempre il loro fascino. In qualsiasi luogo e in qualsiasi epoca si disputino. Anche quelli che stiamo vivendo oggi, che comunque hanno suscitato e stanno suscitando grandi polemiche.

Calcio arte
Il calcio a volte diventa arte non solo nel gioco, ma anche nella sua estetica | Instagram

Non sappiamo se e come sarà ricordata questa edizione. In passato, infatti, vi sono stati dei mondiali rimasti nella storia, per vari motivi. Per esempio, il Campionato mondiale di calcio del 1974, celebrato in Germania Ovest è stato la decima edizione della massima competizione per le rappresentative di calcio. In quella edizione, dopo la definitiva assegnazione della Coppa Rimet al Brasile al termine del campionato del mondo 1970, la competizione assunse infatti il nome di Coppa del Mondo FIFA.

Il torneo si tenne in Germania Ovest dal 13 giugno al 7 luglio 1974. Furono 9 le città i cui impianti ospitarono gli incontri del torneo. Amburgo, Berlino Ovest, Dortmund, Düsseldorf, Francoforte sul Meno, Gelsenkirchen, Hannover, Monaco di Baviera (sede anche della finale per il 1º posto) e Stoccarda.

Il titolo fu vinto dai padroni di casa della Germania Ovest (al secondo trionfo nella competizione dopo Svizzera ‘54) che sconfissero per 2-1 dopo una combattuta e incerta finale i Paesi Bassi, fino a quel momento protagonista del torneo e artefice di un gioco brillante e offensivo che aveva favorevolmente impressionato per la sua novità ed efficacia gli osservatori e i critici sportivi.

Il calcio come un dipinto

E l’immagine vi proponiamo oggi è tratta proprio da quella straordinaria partita. Un dipinto. Sepp Maier dolorante dopo un’uscita su Johan Cruyff con Franz Beckenbauer che richiama l’attenzione del direttore di gara, dietro di loro l’Oranje Van Hanegem che osserva. Alle loro spalle l’Olympiastadion di Monaco di Baviera gremito durante la finalissima della Coppa del Mondo del 1974 tra i padroni di casa della Germania Ovest e l’Olanda del Calcio Totale.

Calcio arte
Un momento plastico della finale del 1974 tra Germania e Olanda | Instagram

I mondiali del 1974, infatti, saranno ricordati per sempre nella storia del calcio come quelli in cui sboccerà, definitivamente, non solo il talento di Johan Cruyff, con il suo iconico numero 14. Ma anche il modo di giocare di quell’Olanda stratosferica.

Un calcio moderno, soprattutto per quei tempi, che poi tutto il mondo ha imitato per decenni. Perché l’arte e la poesia sono immortali.

Impostazioni privacy